Salita per il canalone SO

Statistics

5 - 6

hrs

1,497

m

1,504

m

22

max°

Difficulty

FATMAP difficulty grade

Moderate

Description

Imboccata la Val Varaita a Piasco, si segue superando Sampeyre e Casteldelfino, proseguendo per il Colle dell'Agnello.

Raggiunto l'abitato di Castello, frazione di Pontechianale, in corrispondenza del curvone prima delle case si parcheggia negli ampi piazzali, all'inizio del Vallone di Vallanta. note tecniche: La salita si svolge per circa 600 m in assenza di sentieri ben marcati, anche se si trovano tracce piuttosto evidenti e non troppo disagevoli.

Il canalone è faticoso per la pendenza ma più comodo da risalire di quanto possa sembrare.

A inizio stagione (maggio-giugno) con il canale innevato (max 35°) sono necessari piccozza e ramponi. Sconsigliabile in caso di nebbia (frequente nelle calde giornate estive) sia per la difficoltà di orientamento sia per la privazione del grandioso panorama. descrizione itinerario: Dalla curva prima di castello, seguendo i cartelli che indicano svariati sentieri, si inizia subito a risalire la ripida stradina sterrata che si inoltre nel vallone di Vallanta.

Dopo le prime rampe la strada diventa più dolce e si trasforma in un largo sentiero di terra battuta.

Si ignora il primo bivio verso destra (vallone dei Duc) e si prosegue sino ad incontrarne un secondo (Passo di San Chiaffredo): qui si scende sul ponticello per attraversare il Rio Vallanta, e quindi si riprende a salire nel bellissimo bosco dell'Alevè, comodo sentiero che sale regolare con numerose serpentine.

Ad una radura si ignora la deviazione di destra, e si prosegue verso lo sbocco del vallone, e quando termina il bosco si giunge in un bel pianoro pascolivo a circa 2350 m, sotto le pareti della Rocca Jarea a destra.

Da qui è ben visibile a sinistra la cima delle Rocce Meano, ed il canalone che bisognerà risalire.

Raggiunto l'enorme masso con cartelli indicatori al centro della conca, si abbandona il sentiero che conduce al Passo di San Chiaffredo, e si risale a a sinistra il pendio di erba e detriti, senza percorso obbligato e senza che ci siano tracce evidenti; bisogna puntare a raggiungere la cresta sovrastante, possibilmente a destra di una pietraia posta a mezza altezza, che comunque si presenta molto stabile e facile da attraversare.

Raggiunta la cresta pianeggiante, si notano parecchi ometti verso destra, e anche una bella traccia di sentiero, comoda anche nell'attraversamento di una zona con grossi massi, che si sposta verso l'imbocco del canalone, a circa 2700 m.

Conviene attraversarlo tutto per spostarsi sul lato destro, dove c'è la traccia migliore per salire, ma anche stando sul bordo sinistro c'è una seconda traccia così come al centro (questa però molto faticosa a salirla, meglio per la discesa).

Si inizia a salire, con percorso ripido e un po' faticoso ma sempre su traccia di sentiero, fino ad una strettoia del canalone, dove ci si sposta sul lato sinistro finché questo si allarga nuovamente, entrando in una vasta conca di pietraia, posta sotto il colletto a sinistra della cima.

Senza raggiungere il colletto, si nota a destra un sentiero che attraversa la pietraia, piuttosto comodamente, fino a raggiungere la cresta sud a pochi metri dalla cima, che si raggiunge senza difficoltà (ometto e croce affacciata sui laghi delle Forciolline. Per la discesa stesso percorso di salita, con la possibilità però di scendere direttamente il canalone per intero, seguendo delle labili tracce di sentiero e qualche ometto; ci si mantiene sul fondo del canale con il ruscello fino a che si presentano davanti alcuni tratti rocciosi, qui si traversa verso destra e con percorso facile si ritorna al pianoro di quota 2350 m, ritrovando il sentiero che riporterà a Castello.