Passeggiata al fresco del bosco che porta ad un punto di vista di grande suggestione sospeso al di sopra del Lago Maggiore, con panchine evocative e alberi dalla posizione zen tra cui giocare.

Statistics

1 - 2

hrs

241

m

238

m

11

max°

Difficulty

FATMAP difficulty grade

Easy

Description

In piazza Sant’Agata, dove è possibile parcheggiare, si trova un insolito monumento dedicato ai muratori e proprio alle sue spalle un’area giochi.

Dopo la sacrosanta sosta, dando ora le spalle al monumento e all’area giochi, si prende la strada asfaltata a sinistra, in salita (attenzione: priva di marciapiede) che va seguita sempre in salita, ignorando diversi bivi, fino ad arrivare all’antico lavatoio immerso nel fresco degli alberi (fontanile e panchine di pietra).

Si continua verso destra sulla strada asfaltata (sempre priva di marciapiede) che si snoda un po’ più pianeggiante tra le ultime case della borgata e le prime pendici del monte boscoso.

Quando comincia a scendere si arriva ad un segnale di “stop” si prosegue verso sinistra sulla strada inizialmente asfaltata ma che diventa subito sterrata e si immerge nell’ombra del bosco giungendo ad uno spiazzo. Volendo, sarebbe possibile parcheggiare anche qui, risparmiando circa 1km e 70 metri di dislivello ma perdendo la sosta all’area giochi e alle fontane. Lo spazio aperto presenta numerosi bivi.

Si deve imboccare la stradina tutta a sinistra (cartello “Sass del Piz F6”), ma tenete a mente la sterrata di fronte (cartello “F7”) perché l’anello proposto termina da quella parte.

Si sale in modo graduale nel bosco che alterna un tratto iniziale più chiuso a tratti più aperti più avanti. In uno di questi tratti più aerei si trova una traccia sulla destra attraverso un prato, alzando gli occhi si vede una manichetta a vento.

Volendo, è una tagliata per la cima ma è molto ripida :consigliamo di seguire la pista, più lunga ma molto più graduale. Si scende leggermente e si arriva ad un bivio che va preso verso destra in salita, inizialmente graduale, poi decisa e ripida, portando fino alla cima. Volendo, è possibile arrivare a questo punto tramite il sentiero che arriva da sinistra e che parte dall’antico lavatoio, ma la salita così affrontata è molto ripida e ne avrete un assaggio nel tratto finale per la cima. Ci si trova sulla sommità del monte, con diversi tavolini di legno all’ombra degli alberi, prevalentemente betulle, e un ampio splendido panorama verso il Lago Maggiore.

Poco più a destra si eleva una grande croce mentre a sinistra è evidente una liscia roccia su cui sono state posizionate due rilassanti e panoramiche panchine, su cui soffermarsi in meditazione di fronte ad un grandioso panorama che si estende sulla parte meridionale del Lago Maggiore e sui laghi di Monate, Comabbio e Varese. Gli alberi che ospitano l’area picnic si prestano a giochi di nascondino e corse ad ostacoli rendendo piacevole la sosta anche in assenza di strutture “artificiali”.

Dopo essersi soffermati il giusto tempo, si riprende il cammino per effettuare l’anello e all’altezza delle panchine sulla roccia si prende l’ampio sentiero “F5” che procede in leggera salita, poi pianeggiante e di nuovo in salita fino ad un bivio dove si svolta a destra (cartello “F5” e cartello “Sentiero Novara”).

Si procede in falsopiano, un tratto molto piacevole tra felci e betulle durante il quale si apre la vista verso il lago.

Si giunge ad un ulteriore bivio dove si prende di nuovo a destra (cartelli “F5” e “F7”).

Ora si comincia a scendere in modo costante percorrendo tratti di vecchia selciata in pietra ed entrando in un suggestivo bosco di castagni.

Un ultimo bivio fa abbandonare il sentiero “F5” per seguire a destra il sentiero “F7” che prende a scendere fortemente, sempre in parte selciato, fino a chiudere il cerchio allo spiazzo incontrato all’andata. Da questo punto si ripercorre la strada fatta all’andata. per saperne di più Nebbiuno Fosseno, la località da cui prende il via l’escursione, è una delle frazioni del comune di Nebbiuno (le altre si chiamano Tapigliano e Corciago).

Dal parcheggio si intravede la chiesa principale di Fosseno: Sant’Agata.

Nei primi anni del XVII secolo esisteva già un edificio sacro ma “mal fatta, oscura, humida et troppo bassa.

Vada il popolo pensando a farne una nuova in sito più decente et di forma più venerabile” (4 giugno 1618, visita del Vescovo di Novara mons.

Ferdinando Taverna).

Si dovrà attendere il 1680 perché inizino i lavori per la nuova chiesa e, stando ai contratti, oltre alle offerte in denaro ogni famiglia doveva fornire anche un manovale per i lavori, manovale che poteva essere uomo o donna. Il Vergante Con questo nome, il cui significato è “che digrada verso il basso”, si definiscono le colline che separano il Verbano (Lago Maggiore) dal Cusio (Lago d’Orta) e la cui cima più alta è il Mottarone (1492 m). La sagra della fragola Ebbene sì, fino agli anni Sessanta a Fosseno si producevano oltre millecinquecento quintali di fragole all’anno.

Oggi la produzione è calata assai ma non la qualità e se siete golosi di questo frutto, non dovete mancare la tradizionale sagra che si svolge ogni seconda domenica di giugno con un mercato dedicato, pranzi e cene a tema, balli e animazioni. consigli per i baby escursionisti Percorso non adatto a passeggini, ma molto semplice e adatto per tutti i piccoli escursionisti a “due zampe”!"