Barattina - Massa del Turlo

Statistics

4 - 5

hrs

1,470

m

9

m

14

max°

Difficulty

FATMAP difficulty grade

Easy

Description

Si tratta della via più seguita per la salita a questa montagna.

L'itinerario è notevolmente lungo e di solito si effettua con partenza dall'Alpe Piane percorrendo unicamente la parte alpestre e abbreviando notevolmente il cammino.

Il tratto iniziale, da Barattina all'Alpe Piane, si svolge su di una bella mulattiera, ma può essere considerato un itinerario a sé in quanto l'Alpe Piane è raggiungibile con l'auto per buona parte dell'anno e comunque la carrozzabile è normalmente sempre aperta fino alle frazioni alte di Cervarolo. Da Barattina, 505m, frazione di Varallo situata lungo la carrozzabile della Val Mastallone, ci si avvia a destra verso un piccolo piazzale (posteggio), si attraversa in piano un tratto di campagna e si raggiunge il vecchio ponte sul Mastallone.

Varcato il torrente si tralascia il sentiero verso destra, si sale a sinistra a raggiungere e ad attraversare la strada di Cervarolo, quindi si prosegue su bella mulattiera che dopo un lungo tratto interseca più volte la strada tagliandone i tornanti.

Superata una cappella con relativo Parco della Rimembranza, lasciando a sinistra il sentiero per la frazione Prati, si entra nell'abitato di Villa Inferiore, 707m (ore 0.30), il primo e principale gruppo di case di Cervarolo.

Si attraversa in piano il paese lungo la vecchia via principale, poco a monte della nuova strada.

Ad un bivio si prende a sinistra l'indicazione per Villa Superiore, 865m, e la si raggiunge dopo essere ritornati sulla carrozzabile.

Si passa tra le case della frazione e su mulattiera, toccando di tanto in tanto la strada, si raggiungono le frazioni Solivo, 884m, e successivamente Volta (ore 0.45-1.15).

Si entra quindi nel bosco incontrando la Cappella di Rogo e tagliando ancora una volta la strada, prima di arrivare nei pressi del suo termine all'Alpe Piane, 1222m (ore 1-2.15).

Qui si prende il sentiero che sale alla chiesetta, passa a monte del Rifugio Camosci, attraversa l'ampio alpeggio e superando un tratto di bosco di faggi raggiunge la Sella Vaneccio, 1297m (ore 0.20-2.35), dove arrivano l'itinerario 621, proveniente dalla Valle Sabbiola, e il 622 dalla frazione Sassello.

Si prosegue lungo la larga dorsale, mentre il bosco gradualmente si dirada, e si perviene alla Bocchetta Schillottàa, 1414m, caratterizzata da alcuni affossamenti (ore 0.10-2.45).

Si taglia in diagonale un tratto di cresta rocciosa sul versante ovest e riguadagnando la dorsale si raggiunge la Cima di Ventolaro 1620m (ore 0.30-3.15).

Si continua lungo la cresta superando prima un'anticima, poi la Bocchetta del Sonato, 1900m, dove da nord arriva l'itinerario Z09 dalla Val Strona, e si perviene alla cima della Massa del Turlo o Giandolino, 1959m (ore 0.45-4), su cui è eretta un'alta croce in ferro.

Dalla vetta si gode un amplissimo panorama su buona parte della cerchia alpina, sui laghi lombardi e su un gran numero di paesi della Val Strona e della Valsesia. Dalla cresta sud-est sale l'itinerario 625 da Camasco, nonché i percorsi provenienti dalla Valle Strona (Sambughetto) e dal Cusio. Poco sotto la cima, nei pressi della Bocchetta del Sonato, una traccia conduce alla cresta nord-ovest seguendo la quale con una lunga e impegnativa traversata -superando in sequenza il Passo della Forcolaccia, 1852m (Z09), il Monte Forcolaccia (o Francesca), 2034m (Z11), la Bocchetta di Serra, 1883m (Z13), la Cima di Rimeo, 2072m, la Bocchetta d'Arsalla, 2023m, il Cengio dell'Omo, 2120m, la Bonda Grande, 2043m, la Cima dei Rossi, 2134m, e il Passo dei Rossi, 2056m (Z15)- si può arrivare alla Cima del Monte Capio, con un percorso di ampio respiro e di grande interesse, che presenta caratteristiche di facile alpinismo. Note: Questo itinerario iniziava un tempo a Varallo, presso il Ponte del Buzzo, ma siccome attualmente nel tratto iniziale è interrotto per la mancanza dei ponti sui torrenti Nono e Bagnola si è scelto come punto di partenza la frazione Barattina. Consigli tecnici: Il percorso non presenta difficoltà di rilievo.

La parte bassa è una bella mulattiera di collegamento agli alpeggi, la parte alta un ottimo itinerario escursionistico, frequentato anche in inverno, ma da affrontare con cautela in caso di innevamento