Direttissima da Passo S. Leonardo al M. Amaro e discesa fino a Fara S.Martino

Statistics

7 - 8

hrs

1,816

m

2,651

m

26

max°

Difficulty

FATMAP difficulty grade

Severe

Description

Partenza dal piazzale adiacente l'Albergo di Celidonio a Passo San Leonardo (Guado San Leonardo).

Seguire le tracce di sentiero in direzione est, che si spingono direttamente verso la base della Rava della Giumenta Bianca.

Inizialmente il sentiero risulta abbastanza intuibile e segnato, superando in leggera salita i declivi prativi che separano il punto di partenza dalla faggeta, situata ai piedi del versante. Tuttavia, dopo l'ingresso nella faggeta, le tracce di sentiero che conducono alla rava tendono inevitabilmente a perdersi. Per tale ragione, è consigliabile dotarsi sempre di un dispositivo GPS, in grado di seguire scrupolosamente il percorso stabilito! Questo discorso vale soprattutto nel caso non si conosca bene la zona. La traccia in questione risale la faggeta verticalmente, tenendosi perpendicolarmante poco a sinistra della rava.

Prima di raggiungere la rava (ancora ca.

70 m di dislivello), il percorso devia per qualche centinaio di metri verso destra, tagliandola poco sotto e superando in questo modo l'intrigo degli alberi abbattuti dalle slavine.

A questo punto il tracciato torna a puntare verso l'alto, imboccando finalmente la rava da destra.

La salita continua diretta e verticale, superando l'ampio canale che si fa man mano più ripido con l'aumentare di quota.

Superato un restringimento, le tracce giungono ad un tratto del canale più ampio e sormontato in alto da paretine rocciose e canali.

Il tracciato, dalla quota 2400 m circa, curva decisamente verso destra fino a quota 2500 m, per poi arrampicarsi in modo deciso, diretto e duro fino ad una sella posta a quota 2600 m, che mette in comunicazione con la Valle di Femmina Morta.

Il selciato di questi ultimi 100 m di dislivello risulta estremamente molle e franoso (ghiaino e terriccio), il che rende la prograssione alquanto affannosa.

Dopo la sella il tracciato rimonta direttamente gli ultimi 200 m del pietroso versante Sud del M.

Amaro fino a raggiungerne la vetta (2793 m) e il vicino Bivacco Mario Pelino. Il percorso, appena sotto la vetta, prosegue degradando in direzione Nord fino a curvare dopo poche centinaia di metri verso destra.

Il Sentiero Principale (SP), che da questo punto è segnato molto bene, inizia finalmente ad inoltrarsi nella valle che conduce a Fara San Martino.

Dopo poco il tracciato incontra il Rifugio Ciro Manzini (2520 m), provvisto di alcuni posti letto, qui è possibile trovare anche acqua e legna per accendere il fuoco, ma non è una certezza.

Il sentiero poi prosegue, perdendo rapidamente quota fino a raggiungere un ampio anfiteatro glaciale.

Il percorso attraversa l'immenso mondo desertico e morenico della Val Cannella (2100 m), per poi piano piano lasciare spazio a faggi e pini mughi fino a raggiungere il bivio per Cima Pomilio (1660 m).

Dopo poco si arriva alla Fonte del Milazzo (1600 m), che rappresenta anche la prima fonte sicura del percorso, nel caso il Rifugio Manzini non ce l'avesse.

Si prosegue nella splendida faggeta di Macchialunga (fontane con acqua) fino a Capo Le Macchie, per immettersi nel sentiero G6.

Il bosco è ricco di diverse specie floreali e di alberi.

Il sentiero raggiunge Bocca dei Valloni (1065 m) e, perdendo velocemente di quota, si inoltra nella Valle di Santo Spirito.

Raggiunta la strettissima gola sormontata da ripide pareti rocciose, il tracciato fuoriesce nell'area di parcheggio, poco sopra il paese di Fara San Martino.