Camminare in Basilicata-Itinerari tra Borghi e Natura. Tappa 11

Statistics

5 - 6

hrs

668

m

819

m

7

max°

Difficulty

FATMAP difficulty grade

Moderate

Description

Melfi è una delle città più importanti della regione, già durante il periodo normanno divenne la capitale del Principato di Salerno e di Capua.

Qui, il conte normanno Roberto il Guiscardo ricevette la concessione papale per il titolo di duca di Puglia, Calabria e Sicilia.

Dunque, è a Melfi che di fatto ebbe inizio la grande storia meridionale dei Normanni, anche se l’evento storico più rilevante della città è collegato alla figura di Federico II di Svevia che nel 1231 promulgò una delle prime raccolte di leggi scritte nel Medioevo europeo, il Liber Augustalis, conosciuto anche come Costituzioni Melfitane, emanate all’interno del celebre castello che domina la città.

Da questo luogo, così intriso di storia e regalità, ci incamminiamo su via dei Normanni fino ad arrivare al Duomo di Santa Maria Assunta.

Restiamo colpiti dal suo campanile in stile romanico che svetta solido ed elegante per oltre 50 metri.

Seguiamo poi le indicazioni che ci portano alla Porta Venosina (uno dei sei antichi ingressi della città).

Da qui, volendo fare una deviazione, potremmo optare per una visita alla Cripta di Santa Margherita, una delle chiese rupestri più importanti del meridione.

Se invece decidiamo di restare sulla nostra traccia, usciti dalla porta imbecchiamo subito sulla sinistra il SI - Tappa R12, incamminandoci prima su una strada comunale, poi dopo 2 km, in un tratturo che ritorna su una strada asfaltata, la quale ci porta direttamente alle porte di Rapolla.

Entriamo dento Rapolla, famosa per il Sarcofago conservato nel museo di Melfi, e seguendo sempre il SI proseguiamo sulla strada comunale del Convento Vecchio, dove camminiamo circondati da meravigliosi campi di ulivi.

Sì, è bene sottolineare come quest’area, oltre al vino, regali un’altra preziosa gemma enogastronomica ai suoi visitatori: il Vulture DOP – Olio EVO.

Un olio unico per il suo sapore che a tratti ha dei sentori di piccante.

Il Vulture è davvero uno scrigno di tesori preziosi! E così, tra distese di terra tappezzate da vividi colori, tra imponenti alberi di ulivo e preziosi vigneti, restiamo solerti e curiosi su questo sentiero, quasi sospesi in questo contesto che a tratti è ammaliatore, e ci toglie le parole.

E questo cammino resta tale fino quando non incrociamo la SP 110 a Piano del Cerro, dove giriamo subito a destra, continuando a camminare ancora, a perdita d’occhio, tra alberi di ulivo e campi seminati.

Qui dove l’asfalto si alterna ai tratturi, il cemento ai cocci, il tutto dura altri 10 km che in realtà passano rapidi e quasi senza fatica.

Infine, Venosa, la città di Orazio e di Gesualdo, altro centro annoverato nei Borghi più belli d’Italia, l’ennesimo luogo ricco di storia, arte, archeologia e buona cucina.

Ma per adesso attraversiamo rapidamente il centro urbano, per terminare la nostra tappa davanti all’Abbazia Incompiuta, suggestiva opera architettonica che si erige su una vecchia basilica paleocristiana, innalzata dai benedettini e ampliata – ma mai conclusa - dai Normanni.

Insomma, questo posto suggestivo e mistico è un vero gioiello di cui godere come giusta ricompensa dopo una lunghissima giornata.

Tante, forse troppe cose tutte insieme sono difficili da raccontare.