Rifugio Stoppani, Capanna Ghislandi e Ferrata del Centenario al Resegone

Statistics

2,386

m

2,387

m

29

max°

Difficulty

FATMAP difficulty grade

Difficult

Description

Il percorso che abbiamo fatto prevede le seguenti tappe: - Chiesa Madonna al Resegone - Rifugio Stoppani - Capanna Ghislandi Noi abbiamo lasciato l’auto ai Piani d’Erna, qui: https://maps.app.goo.gl/EDrMvthwwyhoP5HY7?g_st=ic Dal parcheggio, si prosegue sul sentiero 906 per Passo del Fo’ (2h10). Il sentiero inizialmente è un’ampia mulattiera pianeggiante, ma presto si trasforma in ciottolato (a tratti scivoloso) e si inizia ad acquistare un leggero dislivello. Al segnavia successivo, si continua a seguire il sentiero 906 verso Passo del Fo’. Qui, il sentiero si trasforma in sterrato la pendenza aumenta.

Altri segnavia segnalano la direzione corretta da seguire. Proseguendo sul questo tratto di sentiero piuttosto pendente, si giunge alla Chiesetta Madonna del Resegone.

Da qui, una vista spettacolare ci si apre davanti! Tornando sul sentiero, si percorre una breve salita e si arriva all’ennesimo segnavia.

Proseguendo ancora in direzione Passo del Fo’, si arriva in pochi minuti al Rifugio Stoppani. Dal rifugio, si segue il sentiero che porta verso Pra Gavazzino. Un tratto di sentiero si dirama nel bosco, per poi tornare allo scoperto.

Da qui si riesce ad ammirare la croce del Resegone di fronte a noi. Al segnavia seguente, si seguono le indicazioni verso Piazzolo della Valle. Dopo circa una decina di minuti, il sentiero rientra nel bosco e torna ad avere una pendenza notevole. Dopodiché, dal sentiero si dirama un battuto poco visibile verso Passo del Fo’ da imboccare. Qui la pendenza è costante e non dà tregua. Si arriva così al letto di un torrente asciutto che si attraversa per proseguire sul sentiero dalla sponda opposta. Continuando in mezzo al bosco, si raggiunge dopo non molto un altro letto di torrente questa volta innevato (dovuto probabilmente ad una vecchia slavina).

Mi raccomando qui fare attenzione allo stato della neve. Si percorrono quindi gli ultimi tornanti ripidi e si giunge ad un segnavia che segnala finalmente Passo del Fo’ a 20 minuti. Da qui in breve tempo si raggiunge finalmente la Capanna Ghislandi (1284 m). Da qui, si imbocca il “sentiero della staffa” n.914 che consente di raggiungere in pochi minuti l’attacco della Ferrata del Centenario. La ferrata del Centenario al Resegone, caratterizzata come una ferrata mediamente difficile, inizia con un ingresso caratteristico, attraverso un canalino stretto e angusto.

Qui, si affronta una parete verticale utilizzando staffe per la progressione.

Seguono due tratti verticali di circa dieci-quindici metri ciascuno, che richiedono abilità nell'utilizzo dell'attrezzatura da ferrata. Dopo questa fase più verticale, il percorso si fa più vario, con una traversata verso destra lungo il canalino, ancora una volta con l'ausilio di staffe per i piedi a tratti.

Questa parte, racchiusa tra alte pareti di roccia calcarea, offre una sensazione di esposizione, rendendo questo tratto il punto più emozionante della ferrata.

Successivamente, si segue una cengia verso destra e poi si riattacca verticalmente, continuando a superare vari passaggi tecnici. Usciti dal tratto più esposto e impegnativo, si raggiunge un sentiero attrezzato che conduce alla seconda parte della ferrata.

Qui, ci si addentra in un nuovo canalino, che presenta una pendenza meno ripida rispetto ai primi metri ma richiede comunque attenzione e abilità nella progressione.

Lungo il percorso, si alternano tratti di roccia più semplice con pareti più verticali, il tutto reso accessibile grazie all'attrezzatura metallica presente lungo il tragitto. Alla fine del canalino, si prosegue su un sentiero attrezzato che porta alla fase conclusiva della ferrata.

Qui, si affronta una serie di roccette e una breve parete, prima di uscire sul Pian Serrada. Da qui, si continua su un sentiero che conduce al termine della ferrata. In sintesi, la ferrata del Centenario offre una varietà di passaggi tecnici, dalla verticalità dei primi tratti alla traversata esposta, fino alla progressione attraverso canalini e roccette attrezzate lungo il percorso. Da qui, si può decidere eventualmente di continuare sul sentiero n.1 che conduce alla ferrata De Franco Silvano, per arrivare in vetta al Resegone. Quando siamo stati noi, tuttavia, non c’erano le condizioni adatte per percorrerla e ci siamo dovuti accontentare. In alternativa, abbiamo deciso di percorrere il sentiero attrezzato del Caminetto per tornare a Capanna Ghislandi. Il sentiero attrezzato del Caminetto in discesa è caratterizzato da un percorso roccioso che richiede l'utilizzo di attrezzature specifiche per la progressione sicura lungo la parete. Ci si affidano a corde fisse, catene metalliche e staffe ancorate alla roccia per garantire la stabilità e la sicurezza durante la discesa. Il terreno è ripido e può essere esposto e soprattutto estremamente franabile se percorso a ritroso, richiedendo una buona tecnica di arrampicata e l’utilizzo corretto dell'attrezzatura disponibile. Lungo il percorso, potrebbero esserci anche passaggi su tratti più inclinati o su rocce levigate, che richiedono attenzione e precisione nei movimenti. La discesa lungo il Caminetto è quindi un'esperienza tecnicamente impegnativa, che richiede competenze di arrampicata e una buona padronanza dell'attrezzatura da ferrata.

(soprattutto in alcuni tratti in cui mancano staffe e percorrerlo in discesa può richiedere passaggi in cui è necessario effettuare praticamente una vera e propria calata ma senza dispositivi discendenti, motivo per il quale serve un buon allenamento alle braccia). In poche parole, ve lo sconsigliamo se doveste sentirvi stanchi dopo la ferrata o non foste abbastanza preparati. Una volta tornati a Capanna Ghislandi, si torna sullo stesso sentiero fino al primo segnavia, dal quale si imbocca il sentiero verso Piani d’Erba. Arrivati a Passo del Fo’, noi abbiamo intrapreso un sentiero differente da quello dell’andata per variare.

Abbiamo quindi imboccato il sentiero che segnala i Piani d’Erna a 55 minuti. Il sentiero qui procede del bosco, per poi uscire un po’ alla scoperto. Successivamente, il sentiero si trasforma in pietraia. Da qui, dopo circa un quarto d’ora, sj incontra un bivio segnalato, dove si imbocca il sentiero che porta nuovamente al rifugio Stoppani. Dal rifugio, poi, si torna sullo stesso sentiero dell’andata fino a raggiungere il parcheggio. Buon divertimento! 🥾