Monte Amaro per la Rava del Ferro

Escursione al monte Amaro, il più alto del massiccio della Majella, con ascesa dalla faticosa Rava del Ferro e discesa per la Direttissima o Rava della Giumenta Bianca, escursione molto difficile più che altro perchè è un percorso da fare solo con un buon allenamento e con buone condizioni meteo e nella parte finale bisogna anche avere una buona esperienza per affrontare la discesa, ed inoltre è consigliabile farlo con due auto, una all’inizio e una alla fine del percorso, poichè sono inizio e fine del sentiero sono distanti tra loro, ma fare questo percorso regala panorami mozzafiato senza passare per gli stessi punti e soprattutto il divertimento di affrontare due delle famose Rave che ascendono al Monte Amaro. Si parcheggia alla fine della sterrata della riserva naturale Lama Bianca (molto dissestata e con tante buche,ma percorribile), si seguono i segni bianco rossi del sentiro B5 che dal bosco imbocca subito il sentiero su per il canalone (Rava del Ferro) che sale ripido quasi senza tregua fino ad una sella (Catino) a 2400 metri circa. Prima della fine della Rava abbiamo anche avuto la possibilità di ammirare un branco di camosci, cosa non insolita in queste zone, mentre il sole si affacciava aldilá della salita, bellissimo. Si prosegue con pendenza meno elevata in quota con panorami mozzafiato fino alla cima del Monte Amaro il cui Bivacco Mario Pelino appare visibile in lontananza, nonostante il fortissimo vento che ci ha sorpreso nell’ultima fase dell’ascesa alla cima. Discesa per la Rava della Giumenta Bianca o la cosiddetta Direttissima, scendendo direttamente appena sotto il bivacco Pelino, quindi non prendendo il solito attacco presente più avanti tra gli speroni rocciosi, ma facendo una via che (nonostante il vento) ci è sembrata più facile, scendendo quasi come se sciassimo lungo il gravoso pendio, pieno di ghiaia e sfasciume, anche per questo è consigliabilissimo usare le bacchette così da compensare la grande pendenza e il terreno molto scivoloso. Conclusa la discesa per la Direttissima, le nostre ginocchia ringraziano e da lì in poi prosegue la seconda metà della via di ritorno che passa per un percorso di pendenza nettamente inferiore se non pianeggiante e nell’ultima parte per il bellissimo bosco di faggi ai pendii del monte, all’altezza di Passo San Leonardo, dove si conclude il nostro percorso all’altezza dell’hotel dove avevamo lasciato la seconda auto. Faticoso specialmente in discesa percorrere le ghiaie mobili in cui è frequente scivolare a causa del terreno che cede sotto i piedi.