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Val Lapisina: Gaviol - Pian de la Pita

Il Gaviol - C.ra Prese - Basso Millifret - Pian de la Pita e discesa per Cai1046

Hiking Difficult

Distance
14 km
Ascent
1.1 km
Descent
1.1 km
Duration
4-5 hrs
Low Point
478 m
High Point
1.5 km
Gradient
25˚
Val Lapisina: Gaviol - Pian de la Pita Map

In sostanza il giro di oggi parte da località Gaviol che da anche il nome (per i locali: "il Gaviol") al Cai949 che porta alla sommità delle vette sovrastanti la Val Lapisina, lato destro.

Description

La salita si svolge su classica mulattiera, da prima in prevalenza su sassi e roccette, poi classica traccia di sottobosco con erba prevalentemente mista a roccette.

Non ci sono note particolari da dire sulla salita, se non che sale con una certa pendenza senza mollare mai, senza passaggi tecnici, fino alla parte finale dove si trovano 4/5 passaggi attrezzati, che servono più per sicurezza che altro; unico punto di attenzione un saltino di I⁰ dopo una passerella di acciaio, salire con attenzione perché esposto.

Alla fine dei tratti attrezzati il 949 che ho seguito io, sale a sx su sentiero erboso per qualche centinaio di metri, fino ad incrociare la traccia che attraversa il Millifret (Piaie Longhe) che ho tralasciato per percorrere un po' della magnifica pineta che porta, su forestale, verso Casera Prese o anche Malga Mezzomiglio.

Entrato in un alpeggio, ho fatto qualche centinaio di metri in free seguendo un po' i recinti, costeggiando la pineta, ho lasciato sulla dx Casera Prese, e salito per raccordo E7 fino a reincontrare la pineta, che ho volutamente tagliato a sud per seguire dei bellissimi cavalli che erano al pascolo, meravigliosi.

Da qui parte la traccia del mio rientro, che innesta il Cai980 che sale da Casera Prese, sentiero pluridenominato, anche descritto come TV1, H3, Altavia6. Questa zona del cansiglio penso sia una delle zone più belle e tranquille di tutto arco prealpino, un silenzio profondo, tra faggi secolari ed un foliage abbondante.

Si prosegue sul 980 fino a un raccordo che sale dalla strada dei Taffarel, si sale a dx in lieve salita, e dopo circa 5 minuti si ritorna sul sentiero E7 (Piaie Longhe - Millifret), che percorreremo fino a trovare sulla sinistra il bivio che indica Pian de la Pita, Osteria Sant'Angelo e Altavia 6...

Giunti a quello che resta di Pian de la Pita, dove oramai solo dei ruderi testimoniano la presenza dell'ex bivacco, bisogna prestare molta attenzione ⚠️ ad intercettare la traccia ormai sparita (visto il quasi certo scarsissimo passaggio) che innesta la discesa; bisogna scendere sotto i ruderi e farsi largo tra erbacce alte 1 metro, ortiche e alberi caduti ormai marci.

La discesa sul 1046 si è rivelata una vera "spacca-ginocchia" (averlo saputo avrei fatto il giro in senso opposto); bisogna alzare la soglia di attenzione ed avere passo molto fermo, il fondo è praticamente marcio e la traccia perde visibilità molto spesso; la locazione del sentiero su lato nord fa sì che non sia mai veramente asciutto e conseguentemente diventa infido e scivoloso, senza contare i numerosi detriti caduti dagli alberi (rami rotti, ramaglie) che facilitano le scivolate improvvise.

Sebbene sia un Cai ufficiale lo stato del 1045 non versa in buone condizioni, e seppure una buona ed utile bollinatuta presente bisogna avere occhi aperti perché ci sono almeno un paio di intersezioni in cui si potrebbe erroneamente seguire una traccia a terra che porta dentro a dei canalini dai quali é complicato poi uscirne.

Prestare attenzione anche ad almeno un paio di canalini di I⁰ dove i cavi (vecchi e arruginiti) sono stati divelti, rendendo il superamento degli stessi più complicato. Attenzione ⚠️ anche a un paio di passaggi in forte esposizione sulla sx dove non è stata prevista assicurazione, aiutarsi con i rami per sicurezza.

La discesa rimane dello stesso tenore per la totalità dello sviluppo, fino ad arrivare a trovare un sterrata, via delle Var Calde, che lungamente e noiosamente ci accompagnerà fino al punto di partenza.

Tirando le somme è un'escursione piuttosto impegnativa sia per dislivello, che per tecnicità della discesa, a mio parere classificabile difficile nella scala Wikiloc, richiesto anche un discreto senso dell'orientamento; la parte più bella a mio avviso la finale della salita, coi tratti attrezzati, e qualche bello scorcio sul Fadalto e lago di Santa Croce.

Copertura telefonica molto scarsa.

Difficulty

Difficult

Hiking trails where obstacles such as rocks or roots are prevalent. Some obstacles can require care to step over or around. At times, the trail can be worn and eroded. The grade of the trail is generally quite steep, and can often lead to strenuous hiking.

Low Exposure

1 out of 4

The path is on completely flat land and potential injury is limited to falling over.

Remoteness

2 out of 4

Away from help but easily accessed.

Best time to visit

in May, June, July, September, October and November

Features

  • Wildlife
  • Dog friendly
  • Wild flowers
  • Forestry or heavy vegetation

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